Kube reviewed If on a winter's night a traveler by Italo Calvino
I love this book so much
5 stars
Gosh dangit, now here's a cool book... full of compassion, humor, and spectacular run-on sentences.
304 pages
Italian language
Published Feb. 18, 1994 by A. Mondadori.
L'impresa di cercare di scrivere romanzi 'apocrifi', cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l'ho portata fino in fondo nel mio libro 'Se una notte d'inverno un viaggiatore'. E un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro ... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.
Gosh dangit, now here's a cool book... full of compassion, humor, and spectacular run-on sentences.
Ricordo di aver amato questo libro la prima volta che l’ho letto, a sedici anni o suppergiu’. In particolare, i primi capitoli mi erano sembrati insuperabili, una vertigine di incipit and giochi di prosepettive, io narratore, io scrittore, tu lettore, tu protagonista, tu personaggio, lei personaggio. Questa prima impressione e’ rimasta, ma con gli occhi di ora l’ammirazione per il gioco letterario cede presto il passo all’irritazione per il virtuosismo. Fine a se stesso, perche’ diciamolo, le analogie tra la lettura e l’amore, la lettura e la vita, sono un po’ banali. Ed e’ anche invecchiata male la serie di dieci scrittori, tutti uomini, la donna relegata a lettrice, un oggetto spiato da lontano. A volte rileggere svela nuovi aspetti, e si gioisce di essere cresciuti. A volte forse si farebbe meglio a lasciare perdere per non rovinare la magia del ricordo.